L’Abuso e i DCA
L’UNICO MEZZO POSSIBILE
I disturbi del comportamento alimentare possono essere correlati ad abusi sessuali, psicologici e maltrattamenti subiti in età infantile o nel corso della vita.
Molte donne, nonostante la sofferenza subita, non riescono a svelare a nessuno quanto accaduto. Questo fa sì che l’unico mezzo per loro in grado di poter esprimere quanto vissuto sia il SINTOMO ALIMENTARE.
IL CAMPO DI BATTAGLIA
I traumi subiti nell’infanzia , la rabbia, il dolore mai espressi e accumulati rispetto a tali avvenimenti, scelgono il corpo per potersi manifestare.
Vediamo dunque donne che sottopongono il proprio corpo a diete terrificanti, che ricorrono al vomito e ai lassativi, che mangiano fino allo stremo o che effettuano gesti autolesivi per autopunirsi o per sentirsi vive.
Il corpo diventa, quindi, il campo di battaglia su cui poter esprimere l’auto distruttività generata da un dolore e da conflitti mai espressi e risolti.
Spesso, tutto questo rappresenta sia una vendetta verso le figure genitoriali che hanno oppresso, abusato o negato quello che il soggetto ha dovuto subire passivamente, sia una difesa dalla disperazione e dall’angoscia che la rabbia provata suscita.
CONSEGUENZE EMOTIVE
L’abuso sessuale lascia ferite profondissime associate a vissuti di disperazione, vergogna e colpa. Sentimenti che portano la persona ad isolarsi e chiudersi verso il mondo esterno.
L’abuso va a minacciare la fiducia in sé stessi e negli altri. Le vittime rimangono bloccate nell’espressione della vita affettiva e qualsiasi emozione di una certa intensità viene vissuta come pericolosa in quanto richiama la violenza subita.
Nell’abuso, il trauma non è solo procurato dall’abusante ma, anche, da una madre che non difende e protegge, mettendo in atto comportamenti che procurano una vera devastazione nel bambino. Madri che non intervengono, facendo finta di non vedere, che minimizzano o fanno sentire la figlia in colpa per ciò che è avvenuto.
IL SEGRETO
Un altro aspetto traumatizzante è il mantenimento del segreto. Quest’ultimo viene spesso gelosamente nascosto, talvolta perché minacciati dall’abusante, altre volte perché si sviluppa un legame di lealtà e protezione con il proprio aggressore.
Il segreto, nel tempo, acquisisce una grande risonanza all’interno del mondo emotivo e, con esso, si costituisce un forte legame che porta le persone a conservarlo dentro di sé, a volte anche per tutta la vita.
Spesso, proprio intorno a questo doloroso segreto, si sviluppano i comportamenti sintomatici. Questi ultimi possono trovare una risoluzione solo se, pian piano, il segreto viene svelato ed elaborato insieme al terapeuta.