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La figura del padre nell’ipermodernità: uno sguardo psico-socio-analitico

In occasione della Festa del Papà sul quotidiano on line Alessandria News è stata pubblicata una nostra riflessione sulla figura del padre contemporaneo.

I profondi cambiamenti sociali e culturali del XX secolo, primo tra tutti l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e la conseguente attenuazione degli stereotipi sessuali, hanno smantellato l’impianto gerarchico della famiglia patriarcale tradizionale, portando ad un cambiamento rivoluzionario della figura paterna e della sua funzione genitoriale, familiare e culturale.

Lo stile di convivenza familiare è sempre meno autoritario e più democratico, caratterizzato dalla propensione a venirsi incontro sensibilmente, anche tra generazioni, contrattando limiti e possibilità. La maggior vicinanza relazionale e la trasmissione di amore più che di regole ha delineato quella che è stata definita l’attuale “famiglia affettiva”, in cui l’obbedienza stessa è basata sull’amore e la fiducia, piuttosto che sul timore delle sanzioni.

La madre è divenuta la figura educativa centrale e la tradizionale funzione genitoriale paterna in questo contesto sembra “impallidire”; il padre appare più incerto rispetto al suo compito, meno normativo ma più conciliante e propenso ad aggirare i conflitti piuttosto che affrontarli con lo scontro. Pare quasi che si sia determinato un ribaltamento che fa sì che la percezione di essere un papà adeguato passi attraverso l’approvazione del figlio.

Con l’arrivo dell’adolescenza la funzione del padre diventa fondamentale quanto complessa: i padri di oggi si sentono più in difficoltà di fronte ai ragazzi più oppositivi, in bilico tra la memoria storica dei propri padri autoritari e una nuova autorevolezza, non ancora ben definita, ma sicuramente più affettiva, creativa, comunicativa.

Nonostante il padre sembri ricoprire una funzione più periferica nella famiglia di oggi, il suo ruolo resta di importanza cruciale: il suo sostegno materiale ed emotivo alla famiglia rimane fondamentale per il funzionamento familiare e lo sviluppo psicosociale del bambino.

Nel nostro contesto sociale, caratterizzato dalla flessibilità dei ruoli all’interno della società e della famiglia, sono sempre più numerosi i padri che si dedicano, oltre che ad attività ludiche e sociali, alla cura e l’assistenza fisica dei figli, e numerosi studi riportano che la loro capacità di fornire cure parentali adeguate migliori lo sviluppo dei bambini e non presenti differenze rispetto a quella materna. Le ricerche concordano nel ritenere le abilità di accudimento indipendenti dal sesso del genitore, ma legate a convenzioni sociali e stereotipi culturalmente appresi.

Inoltre, la figura del padre, soprattutto in momenti critici (come l’adolescenza), può mantenere un’obiettività e una separatezza rispetto alla posizione materna, che è fondamentale per ristabilire un sano equilibrio e permettere la separazione-individuazione fisiologica e necessaria per lo sviluppo dell’identità del figlio.

Il papà di oggi è dunque svincolato da modelli culturali che indicano ruoli educativi rigidi e preconfezionati da seguire, e impara a organizzare e riconoscere la nuova paternità nella sua virilità. L’esperienza terapeutica con i ragazzi mostra il desiderio di un padre che sia per loro guida e compagno di vita.

Dott.ssa Clara Bergia