Seminari Pievesi – 25 e 26 Giugno 2016 – Città della Pieve (PG)
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Di seguito la Locandina dell’incontro che si terrà il 25 e il 26 Giugno 2016 a Città della Pieve (PG).
Intervista su L’INDRO a Laura Ciccolini
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Ossessionati per la dieta? Un passo verso la malattia
Nella nostra ‘società delle indicazioni’ le ossessioni alimentari un disturbo. Ne parliamo con Laura Ciccolini
Nascere nella parte del mondo più fortunata non è in sé una roba facile. Forse perché la fortuna non è gratis (non questa almeno) e averla costa tanto. L’ossessione di volere avere di più, la paura di non avere abbastanza, il timore di non essere abbastanza, sono questi i prezzi. Alti? Altissimi. Insomma, non moriamo di fame, ma di identità sì. Ci dicono tutto: come dobbiamo vestirci, come dobbiamo muoverci, cosa e chi ci deve piacere, chi e come dobbiamo essere. Allorché, quando ci mancano le indicazioni, siamo disorientati, persi. In balia della nostra inquietante (e finta) libertà dobbiamo scegliere chi essere, cosa fare e cosa vogliamo; ma noi non lo sappiamo senza precise indicazioni. Le nutriamo perché ci nutrono e, così, siamo belli se siamo magri, siamo indispensabili se produciamo, siamo felici se abbiamo. Ma, soprattutto, siamo in salute se non mangiamo carne, glutine, olio di palma, latte e derivati, grassi, zuccheri, lievito e compagnia bella. Un’ossessione? Spesso lo è. Siamo felici? Se la dieta dura poco, sì. Ma se non dura poco, che si fa? Il confine tra interesse e ossessione è sottilissimo, così come quello tra ossessione e disturbo del comportamento alimentare. Oggi, nella nostra ‘società delle indicazioni‘, i disturbi alimentari costituiscono una realtà più complessa di quello che si pensa, fatta di disturbi ‘sotto la soglia’ molto difficili da diagnosticare, e dove il pericolo dell’ossessione si fa strada nutrendosi della crisi dell’identità, fino a diventare disturbo. Fino a diventare malattia.
In occasione della Giornata Mondiale contro l’ossessione della dieta, abbiamo chiesto a Laura Ciccolini, psicologa e psicoterapeuta, Presidente nazionale della Federazione Italiana Disturbi Alimentari (FIDA), fondamenti e aspetti del disturbo del comportamento alimentare, in relazione alle dinamiche e ai tempi della nostra società. I disturbi alimentari, oggi, costituiscono una realtà sempre più concreta per la nostra società.
I disturbi alimentari, oggi, costituiscono una realtà sempre più concreta per la nostra società. In altre parti del mondo, invece, i disturbi alimentari non trovano un terreno fertile. Perché nel mondo occidentale, questi disturbi fanno presa?
Sicuramente l’abbondanza di cibo ha un ruolo fondamentale insieme al modello culturale della magrezza, per cui essere magri significa è essere belli. Il messaggio della nostra società, oggi, è ambivalente: da un lato ci dicono ‘mangia’ e dall’altro ‘sii magro’. Siamo invasi da messaggi ambivalenti di questo tipo e, in questo contesto, fanno presa, con più facilità, le ossessioni e i disturbi del comportamento alimentare.
L’informazione su ciò che nuoce alla salute e su ciò che non bisogna mangiare ha contribuito a far crescere l’interesse per la salute e per le diete prive di alcuni alimenti, come carne, lattosio, glutine (spesso seguite anche senza allergie o intolleranze specifiche), ormai, praticamente di ‘moda’. Ritiene che queste informazioni siano positivamente d’aiuto oppure influiscono negativamente sull’insorgenza dei disturbi alimentari?
Le informazioni influiscono negativamente perché spesso sono distorte da una filosofia di vita che coltiva l’interesse per la salute, che in sé è positivo, ma se esasperato, diventa assolutamente negativo. Uno dei disturbi sempre più diffusi oggigiorno è l’ortoressia, ovvero l’ossessione del mangiare sano, esasperata da un mercato di cibi non contaminati, salutari, biologici. Dunque, l’interesse per la salute, pur essendo una cosa positiva, può tramutarsi in un’ossessione negativa. Bisogna fare buon uso delle informazioni sulla salute, perché è l’uso che se ne fa a renderle pericolose. Adesso vanno di moda le allergie alimentari e le intolleranze non diagnosticate, per cui si fanno da sé diete prive di alcuni alimenti, senza nessuna guida, orientati dall’ossessione del peso e della salute. Queste mascherano i primi segni dei disturbi del comportamento alimentare.
La scelta, sempre più frequente, di fare una dieta particolare, oggi più un’ossessione che un autentico interesse, può contribuire a far sviluppare disturbi alimentare di qualche tipo?
L’ossessione per il corpo e per il cibo possono fare insorgere il disturbo alimentare. Dobbiamo tener conto che, oggi, i disturbi alimentari più diffusi sono quelli ‘non altrimenti specificati’. Parliamo del 61% dei disturbi alimentari, ‘sotto soglia’, che possono sfociare in disturbi alimentari specifici, se non diagnosticati. Sono quei disturbi difficili da diagnosticare perché privi di un quadro specifico e molto pericolosi perché non vengono curati e si trasformano in disturbi alimentari più seri.
I media, oggi, ci bombardano di notizie sulla salute e sul regime alimentare corretto, dandoci spesso informazioni discordanti. Come ritiene che sia giusto approcciarsi a questo genere di notizie, per evitare ossessioni alimentari pericolose?
Forse bisognerebbe insistere sul fronte della prevenzione. Sarebbe importante investire nelle scuole con campagne di prevenzione orientate non tanto sulle indicazioni su cosa mangiare e cosa no, ma sullo spostamento dell’attenzione dei giovani: invece di concentrarsi sul bisogno di apparire in un certo modo, potrebbero concentrarsi sull’elaborazione più cosciente dei messaggi mediatici. Bisognerebbe far capire ai ragazzi che i modelli proposti dai media non devono far presa, che devono concentrarsi su altro e non sul peso del corpo perché non sarà certamente questo a rendergli la vita bella e facile.
Si sostiene che ci siano campagne mediatiche finanziate dalle multinazionali, quanto è vero secondo lei?
Tutto questo è vero. L’industria della dieta è quella che ha più profitti, in relazione a tutte le diete che vengono proposte e vendute alla società. Il mercato della ‘dieta facile’ si lega benissimo all’industria dei prodotti ‘sani’, ‘dietetici’, ‘biologici’, denunciata dall’antitrust ma in continua espansione.
Quali sono le problematiche che accomunano i pazienti affetti da disturbi alimentari? Esse sono più legate alla società o alla famiglia?
L’ossessione per il peso, per la propria immagine e per il cibo sono le problematiche principali attorno a cui ruota la vita di chi è affetto da disturbi alimentari. I messaggi della società fanno presa su chi ha già una vulnerabilità soggettiva molto forte, un disturbo dell’identità alla base che mostra una falla nel mondo familiare: qualcosa non ha funzionato in famiglia, qualcosa ha impedito la costruzione dell’identità forte e, dunque, i messaggi fanno presa soprattutto sui soggetti più vulnerabili. Le problematiche, dunque, sono legate sia alla componente sociale che a quella familiare.
Esiste una componente genetica nella manifestazione dei disturbi alimentari?
Nessuno, in realtà, oggi può dirlo con certezza. Se ne parla, tutto qui.
In Italia quali sono i disturbi alimentari più diffusi? E il numero di persone affette da disturbi alimentari è cambiato negli ultimi anni?
I più diffusi sono i disturbi non altrimenti specificati, il disturbo di alimentazione incontrollata, poi la bulimia e l’anoressia. In Italia, questi disturbi sono in aumento soprattutto quelli dell’alimentazione incontrollata, sia negli uomini che nelle donne. Due novità bisogna sottolineare: molti di questi disturbi si notano già nell’infanzia, mentre, in passato, erano visibili soltanto nell’adolescenza; e, inoltre, i disturbi alimentari sono in aumento anche nel mondo maschile: sempre più uomini soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di ortoressia (un disturbo prevalentemente maschile), di alimentazione incontrollata (con conseguente obesità), di bigoressia, che è una specie di anoressia riversa per cui chi ne è affetto è ossessionato dall’allenamento e dai muscoli. Negli ultimi anni, il fenomeno colpisce sempre più uomini perché credo che ci sia un disturbo d’identità e un’attenzione sul corpo sempre più forte, stimolata da un modello culturale di bellezza maschile che è quello dell’uomo muscoloso e curato.
Il nostro Paese a che punto è con le strategie terapeutiche dei disturbi alimentari? Quali sono le più diffuse?
Ci sono vari centri, sia pubblici che privati, abbastanza diffusi, che si occupano dei disturbi del comportamento alimentare. Ci sono anche le comunità terapeutiche. In ogni caso gli investimenti sono pochi e le strutture sono ancora poche se consideriamo che, teoricamente, la presa in carico dei centri dovrebbe essere multidisciplinare, cioé dovrebbe mettere a disposizione più persone, dal dietologo allo psicoterapeuta e allo psichiatra, per organizzare un team efficiente e preparato, in grado di affrontare tutti gli aspetti e le problematiche del paziente.
Quando in una società nascono dei disturbi comuni, inevitabilmente quei disturbi sono riconducibili ad alcune falle presenti nel sistema, che creano le condizioni favorevoli in cui quei disturbi possono manifestarsi. In che modo il nostro Paese contribuisce, secondo lei, a creare le condizioni sociali e psichiche su cui si sviluppano facilmente i disturbi alimentari?
Direi che la comunicazione gioca un ruolo fondamentale. Le pubblicità creano queste falle e, se poi sono unite agli errori delle famiglie, fanno presa subito.
Esistono delle politiche in Italia e in Europa in grado di far fronte a questo genere di disturbi?
Che io sappia, attualmente, non esistono. Potrebbe essere utile compiere un lavoro che parte già negli asili per aiutare le relazioni familiari e per ‘educare’ le famiglie, visto che molte mamme soffrono di disturbi alimentari e finiscono per riversare sui figli, sia verbalmente che non, un ipercontrollo del peso, del corpo e dell’alimentazione. Bisognerebbe partire dalle famiglie, attraverso le scuole primarie, perché nell’adolescenza i giochi sono fatti e, al massimo, si può puntare ad una diagnosi precoce ma non alla prevenzione.
4° Corso Residenziale sui DCA – Siridap
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II Edizione del Gruppo Psiconutrizionale “Kaloremotività”
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Al via la II edizione del gruppo esperenziale Kaloremotività!
Kaloremotività è un gruppo di confronto e riflessione, non terapeutico ma focalizzato sulla percezione che ognuno ha del proprio corpo e sul modo di relazionarsi al cibo. Attraverso un vero e proprio viaggio esperenziale nella “kaloremotività”, i partecipanti saranno coinvolti in attività pratiche come la mappa dell’identità corporea, lo Stemma del gruppo, il disegno congiunto, la creazione di storie, il collage fotografico del sé corporeo ecc.
Struttura del percorso:
– DURATA: 4 incontri di 2 ore
– MONTE ORE: 8
– FREQUENZA: un incontro a settimana
– COSTO COMPLESSIVO: 60 euro
Per informazioni riguardo l’iscrizione e le modalità di pagamento, è possibile inviare una mail all’indirizzo psiconutrizione@libero.it o telefonare al numero 3497484340
Benessere Psicologico
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In occasione della Settimana del Benessere Psicologico in Campania, il Centro FORT-DA proporrà, il 13 Novembre 2015 alle ore 17 presso la sede dell’Associazione in Via Santa Margherita 36/A Salerno, una riflessione dal titolo : “Cibo,madre,bambino: quando il piatto diventa il termometro dell’equilibrio familiare”.
Il cibo come soluzione in eccesso
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La clinica contemporanea si caratterizza per una tendenza all’eccesso sempre più pressante, che assume varie forme di realizzazione. Una delle più rilevanti è senza dubbio quella che trova nel cibo l’oggetto di elezione di una pratica di soddisfacimento libidico senza freni.
I disturbi alimentari costituiscono l’ambito fenomenico che ruota, con modalità differenti, attorno all’oggetto-cibo come soluzione compensatoria di un problema strutturale che rimane aperto, anche se il soggetto se ne tiene alla larga.
La clinica psicoanalitica, in particolare quella lacaniana, ha scandagliato la forma dell’eccesso costituita dalla privazione anoressica nelle sue differenti declinazioni, mentre è rimasta più silente riguardo alle forme dell’eccesso relative alle pratiche di divorazione dell’oggetto alimentare, ai circuiti di godimento che le sostengono, ed ai loro fondamenti strutturali.
La bulimia, ma in forma ancora più evidente ciò che la nomenclatura fenomenologico-descrittiva classifica come disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) per non parlare dell’obesità psicogena, rimangono dei continenti della clinica ancora in buona parte silenziosi.
Lo scopo di questa Giornata clinica del Dipartimento sulle Patologie Alimentari dell’Istituto Freudiano è proprio quello di avviare una ricerca volta a esplorare questi territori, varcando passo passo il muro di tale silenzio.
Il trattamento dei disturbi alimentari in contesti istituzionali
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Presentazione del libro.
Venerdì 10 aprile 2015, ore 21.00
Società Umanitaria, AULA BIBLIOTECA via S. Barnaba 48, Milano
Dialogano: Emmanuelle Borgnis-Desbordes, Laura Ciccolini, Domenico Cosenza, Pamela Pace
Coordina: Marco Focchi
Info e prenotazione
tel: 02 58324157
infomilano@istitutofreudiano.it
www.istitutofreudiano.it
Biblioteca del Campo freudiano
www.umanitaria.it
tel 02/5796831
umanitaria@umanitaria.it
Voci dal Meeting per i diritti umani: i diritti delle donne
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Il 10 Dicembre 2013 (anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani) si è tenuto a Firenze il XVII Meeting sui diritti umani, quest’anno dedicato ai diritti delle donne.
Ecco alcune delle voci del meeting, davanti a circa 10mila studenti:
√ “La lotta delle donne per i propri diritti è la più grande rivoluzione iniziata nel secolo scorso e che stiamo ancora vivendo“. Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana.
√ “Siete in grado di usare le vostre libertà? Siete contente alla fine della giornata?” domanda alle ragazze. Poi si rivolge ai ragazzi: “Perché avete tanta paura delle donne?” chiede. Uno studente dalla platea risponde: “Le donne sono troppo intelligenti”. Giovanna Gagliardo, regista e autrice di un documentario sulla storia delle donne.
√ “Non vi dirò mai non guardate la tv. Ma dobbiamo imparare a guardarla”. E l’autrice del documentario “Il corpo delle donne” smonta e rimonta davanti agli studenti un breve spezzone di un gioco a premi. Le concorrenti donne vengono presentate con inquadratura dal basso, dai tacchi la telecamera sale su lungo il corpo e solo alla fine inquadra il viso. Non possono parlare, solo annuire. Concorrente maschile: inquadratura subito sul volto e domanda alla quale può agevolmente rispondere. E tutto questo solo in una manciata di secondi. “Chiediamo che ci rispettino di più. Se una pubblicità ci offende scrivete chiedendo di ritirarla. Dalla nostra abbiamo la forza di essere in tanti. Funziona.” Lorella Zanardo, scrittrice, autrice, consulente.
√ “È ora di finirla di dire che un uomo che uccide una donna è momentaneamente preso da un raptus. Stiamo portando avanti questa battaglia anche con alcuni psichiatri: basta con le scusanti!” Roberto Vecchioni, cantante e scrittore.
√ “Sono avvocata, non avvocato. Oggi è il “compleanno” della dichiarazione dei diritti umani. Da allora noi donne siamo sulle barricate. Nella prima versione si diceva diritti degli uomini invece che umani… siamo riuscite a cambiare every man in everyone ma ricordiamo che in Italia ricordiamo il diritto ha legittimato la concezione della donna che doveva essere brava madre e moglie: negli anni Settanta era ancora legale lo ius corrigendi, il marito poteva picchiare la moglie se non rispettava il suo volere. Per scardinare questa cultura ci vuole tempo. Dietro al femminicidio non c’è la pazzia ma spesso mesi, anni di violenze. E una violazione dei diritti della donna. Esiste il 1522, esistono i centri antiviolenza che vanno fatti conoscere e promossi. Basta violenze! Ragazze, non accettate che siano i vostri ragazzi a dirvi chi frequentare e come vestirvi. Non s serve la repressione, bisogna lavorare insieme, impegniamoci nel quotidiano per promuovere le strutture che aiutano le donne.” Barbara Spinelli, avvocata.
√ “Gli uomini sono molto arrabbiati nel mondo. Sono arrabbiati come sono arrabbiate le persone che hanno animali domestici e lasciato aperto il cancello di casa e ad un certo punto gli animali domestici scappano o si ribellano”. Adriano Sofri, giornalista, scrittore.
Foto e credits: Toscana-notizie.it
“Togliti un peso, fatti aiutare”: un mese di iniziative per combattere l’obesità
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Comunicato Stampa del 28 Settembre 2013 – FIDA
Consulenze gratuite e convegni in tutta Italia degli specialisti FIDA per prevenire e curare una patologia complessa che interessa l’11% della popolazione.
FIDA – Federazione italiana disturbi alimentari, lancia in concomitanza della Giornata Mondiale dell’alimentazione (16 ottobre) e per tutto il mese di Ottobre una campagna di prevenzione, studio e consulenza sull’obesità.
FIDA organizza in molte città italiane open day, colloqui gratuiti con Psicologi, Psicoterapeuti e Nutrizionisti, convegni scientifici, conferenze, presenza nelle piazze. Un mese di iniziative riunite sotto lo slogan “L’obesità è una patologia complessa: togliti un peso, fatti aiutare.”
L’obesità è l’altra faccia della malnutrizione. Di grave sovrappeso e di problemi connessi all’obesità si può morire: in Europa l’eccesso di peso è responsabile di più del 75% dei decessi, in Italia due adulti su cinque hanno un eccesso ponderale e l’11% della popolazione soffre di obesità. E le nuove generazioni rischiano di più: l’OMS ci ricorda che l’obesità infantile non accenna a diminuire e che i bambini italiani sono i più grassi in Europa.
Gli errori nell’alimentazione e la sedentarietà non sono le sole cause dell’accumulo di chili: in molte situazioni, rilevano gli esperti di FIDA, il cibo viene utilizzato come anestetico per alleviare le emozioni, l’ansia e gli aspetti depressivi. Il paziente deve quindi essere curato da una équipe di professionisti che possano aiutarlo dal punto di vista medico, psicologico ed eventualmente farmacologico.
Per affrontare questo diffuso e complesso problema, i centri FIDA hanno pensato un progetto di cura specifico attraverso il lavoro integrato dell’équipe multidisciplinare che permette di avere una visione unitaria del paziente e di ottenere risultati duraturi nel tempo.
Abbuffate senza controllo, iperfagia, diete fallite e sensi di colpa “Quasi una persona obesa su tre che richiede una cura soffre di DAI (disturbo di alimentazione incontrollata) – spiega Laura Ciccolini, Psicologa Psicoterapeuta e presidente di FIDA – disturbo molto diffuso caratterizzato dalla presenza di abbuffate non accompagnate da condotte compensatorie. Il DAI è spesso confuso con l’ obesità ed è la causa principale del continuo fallimento di tutte le diete.
L’altro versante dell’obesità è causato da una condotta alimentare che va sotto il nome di iperfagia e si riferisce a persone che mangiano continuamente. Una modalità compensatoria di utilizzo del cibo in risposta a un disagio emotivo. Così come il problema conosciuto come night eating disorder, caratterizzato dal ricorso ad abbuffate compulsive notturne.
I nostri esperti (Psicoanalisti, Psicoterapeuti, Nutrizionisti) lavorano per aiutare le persone a elaborare i disagi sottostanti ai disturbi alimentari. Crediamo però che ci sia ancora molto da fare anche sul piano della prevenzione: saper leggere i segnali di allarme per poter attivare interventi precoci che possano aiutare e sostenere le famiglie. Ecco perché abbiamo deciso di impegnarci a fondo per rendere accessibile a tutti, anche con colloqui gratuiti, l’esperienza delle nostre équipe.
Tutti gli eventi FIDA per combattere e prevenire l’obesità
Colloqui gratuiti: per tutto il mese di ottobre colloqui gratuiti per problemi di sovrappeso ed obesità presso le sedi di Alessandria, Ancona-Perugia, Firenze, Milano, Roma, Salerno, Torino, Verona.
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Sabato 28 Settembre – Acqui Terme (Alessandria)
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Domenica 29 Settembre – Torino
In piazza insieme a Coldiretti per il Mobility Day manifestazione che si terrà nel cuore di Torino e che riunisce tutte le associazioni impegnate nella disabilità.
Partendo dall’esperienza maturata nel trattamento dei disturbi alimentari, gli specialisti di CPF – FIDA Torino si mettono a disposizione per riflettere sulle eventuali disabilità generate da situazioni quali anoressia, bulimia e obesità.
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Giovedì 10 Ottobre- Firenze
SPC Via A. Gramsci 22, ore 21.30 : “Cibo e mass media: gastronomia televisiva e altri sapori in prima serata” un incontro per capire come la Tv abbia intercettato la funzione eccitante e consolatoria del cibo, il tipo di benessere proposto dai media e cosa nasconda il tanto discusso “rapporto col cibo”.
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Venerdì 11 Ottobre – Salerno
Municipio, ore 9.00: convegno “La clinica dell’obesità: aspetti medici, psicologici e psicodinamici“.
La Campania è epicentro dell’obesità adulta e infantile e proprio qui si tiene l’evento centrale del mese dell’obesità di FIDA, con un confronto tra esperti e la collaborazione di Coldiretti.
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Domenica 13 Ottobre – Firenze
Greve in Chianti ore 10.00: “Trek & Think: Per merenda gustati una passeggiata“.
Una camminata nel Chianti fra letture e buone chiacchiere con i nostri esperti.
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Mercoledì 16 Ottobre – Firenze
Kantiere Firenze, Via del Cavallaccio 1/Q ore 21.30 “Cibo e mass media: Gastronomia televisiva e altri sapori in prima serata”.
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Mercoledì 16 Ottobre – Milano
Via Maffei 18, ore 21.00: conferenza “Il cibo tra necessità, piacere, dolore. La differenza tra alimentazione e nutrizione e i perché, razionali ed emotivi, che ci spingono ad alimentarci, a nutrirci, a eccedere“.
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Sabato 26 Ottobre – Ancona
Ore 16.00 contributo scientifico al convegno “L’obesità oggi. Non solo questione di peso” a cura di AVIS, AIDO e CROCE GIALLA di Chiaravalle.
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Venerdì 8 Novembre – Roma
Via Sallustiana 1/A: inizio corso di Formazione “La psicoanalisi nel modello multidisciplinare per il trattamento dei DCA”.
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