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Il cibo come soluzione in eccesso

Clinica psicoanalitica dell’iperalimentazione:
bulimia, Binge Eating Disorder, obesità

 

La clinica contemporanea si caratterizza per una tendenza all’eccesso sempre più pressante, che assume varie forme di realizzazione. Una delle più rilevanti è senza dubbio quella che trova nel cibo l’oggetto di elezione di una pratica di soddisfacimento libidico senza freni.

I disturbi alimentari costituiscono l’ambito fenomenico che ruota, con modalità differenti, attorno all’oggetto-cibo come soluzione compensatoria di un problema strutturale che rimane aperto, anche se il soggetto se ne tiene alla larga.

La clinica psicoanalitica, in particolare quella lacaniana, ha scandagliato la forma dell’eccesso costituita dalla privazione anoressica nelle sue differenti declinazioni, mentre è rimasta più silente riguardo alle forme dell’eccesso relative alle pratiche di divorazione dell’oggetto alimentare, ai circuiti di godimento che le sostengono, ed ai loro fondamenti strutturali.

La bulimia, ma in forma ancora più evidente ciò che la nomenclatura fenomenologico-descrittiva classifica come disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) per non parlare dell’obesità psicogena, rimangono dei continenti della clinica ancora in buona parte silenziosi.

Lo scopo di questa Giornata clinica del Dipartimento sulle Patologie Alimentari dell’Istituto Freudiano è proprio quello di avviare una ricerca volta a esplorare questi territori, varcando passo passo il muro di tale silenzio.

 

cibo

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