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Sintesi Seminario Teorico-Clinico FIDA 21 Novembre 2015

SEMINARIO TEORICO-CLINICO FIDA2015 SEMINARIO TEORICO-CLINICO FIDA2015

Il 21 Novembre 2015 si è tenuto a Roma il Seminario Teorico-Clinico FIDA dal titolo “L’intervento sul corpo nell’équipe multidisciplinare ad orientamento analitico: presentazioni cliniche sulle criticità del trattamento integrato nei DCA”. Giornata di studio nata con l’intento di condividere e riflettere sulle modalità di lavoro adottate dalle équipe delle varie sedi FIDA rispetto all’integrazione, nella cura dei DCA, dei due versanti: quello medico e quello psicologico.

Si è discusso, nello specifico, a partire dai contributi forniti dalle équipe delle Associazioni: Il Corpo Specchio (sede FIDA di Verona), Kliné (sede FIDA di Milano), GAPP (sede FIDA di Alessandria) e DAI (sede FIDA di Roma).

Gli interventi hanno inteso mostrare come sia di primaria importanza l’integrazione delle diverse figure professionali che compongono l’équipe al fine di consentire un’impostazione efficace del percorso terapeutico. Attraverso i contributi forniti si è riflettuto sul lavoro svolto dal medico nutrizionista, lavoro che non può ridursi all’espressione somatica e al sintomo poiché è necessario accedere al mondo interno del paziente. Si è riflettuto sulla modalità di annodamento dell’intervento medico e psicologico, in particolare quando si è alle prese con l’anoressia, condizione che comporta il dover tenere insieme da un lato l’esigenza di un intervento medico nella cura che tenga conto dell’apertura del soggetto a riceverlo e, al contempo, la necessità nei casi di anoressia in fase restrittiva, di un intervento medico d’urgenza, che non può attendere i tempi di soggettivazione del paziente.

Ogni componente dell’équipe conserva la propria identità professionale e il proprio spazio, che confronta con l’identità e lo spazio dell’altro professionista. L’Istituzione funziona da terzo a cui l’équipe fa appello nel lavoro di costruzione della domanda e nella direzione della cura. E’ importante evitare che l’équipe curante ripeta le dinamiche disfunzionali delle patologie che cerca di curare e che si impegni a porre la massima attenzione nel registrare, individuare e discutere questi disfunzionamenti. Viene messa in luce la necessità di costruire un approccio interdisciplinare che garantisca una presa in carico unitaria del paziente e dei suoi familiari. Di primaria importanza risulta essere la costruzione del momento iniziale della cura, sia da parte del medico che dello psicoterapeuta, affinché l’approccio integrato possa funzionare. Si tratta di una collaborazione capace di tenere conto delle dinamiche gruppali e della necessità di curare, sviluppare e continuamente ri-apprendere dall’esperienza questa capacità di cooperazione che non può mai essere data per scontata.