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TI E’ MAI CAPITATO DI…

… ascoltare persone che hanno un disturbo alimentare dire: “…basta metterci un po’ di buona volontà per guarire senza bisogno di cura…”?

I disturbi alimentari, come altre malattie, non guariscono per buona volontà né persistono per cattiva volontà.

Negare la malattia, evitare le cure o interromperle dopo pochi mesi, è un aspetto caratteristico dei DCA.

Questo aspetto è comprensibile se pensiamo che questi sintomi sono generati per far fronte ad una sofferenza profonda e rappresentano per il soggetto la soluzione migliore che egli ha trovato per gestire questi disagi profondi.

Quindi la paura di andare a toccare, attraverso il percorso di cura, le aree di sofferenza che sono anestetizzate dal sintomo alimentare, induce molte resistenze che si manifestano attraverso il pensiero onnipotente del “potercela fare da sola” o attraverso l’abbandono della terapia.

Le cure di queste patologie sono lunghe e complesse, si deve riuscire a comprendere quanto è accaduto per poi “digerire” il dolore e la sofferenza che hanno portato a ricorrere al sintomo.

Il percorso è difficile e le difficoltà che si incontrano non devono scoraggiare rispetto all’utilità della cura.