Quando i genitori non vedono l’obesità dei bambini
“Riconoscere un problema che riguarda il peso dei figli non è facile. L’alleanza tra famiglia e specialisti è fondamentale.” Di Alessia Marcassa, Psicologa, Centro CPF – FIDA Torino.
Negli ultimi anni sono state condotte numerose ricerche sull’obesità infantile, in crescita soprattutto nel nostro Paese. Questo aggravamento in età pediatrica è collegato al fatto che i genitori non riescono a percepire in modo corretto il peso dei propri figli.
Il ruolo delle emozioni
I bambini sono abituati a vivere le proprie emozioni attraverso il corpo: utilizzano il cibo come mezzo compensatorio o attribuendogli significati altri, rispetto alla pura nutrizione. Quando sono nervosi o arrabbiati, tendono a mangiare di più; quando si sentono soli, utilizzano il cibo come piacere orale per non percepire quelle emozioni che li mettono in difficoltà.
La paura di essere giudicati
Quando il corpo dei figli viene osservato dagli altri, i genitori possono sentirsi giudicati, sul modo in cui li vestono, sugli stili di comportamento o sulle abitudini alimentari della famiglia. E cambiare lo stile alimentare del proprio figlio non è compito facile; richiede un’attenzione e una vicinanza emotiva particolare. Modificare le abitudini comporta delle limitazioni e dei sacrifici, anche per il resto della famiglia. Gli esperti consigliano di non tenere in casa quei cibi che debbano essere eliminati dall’alimentazione dei piccoli; questo, per non provocare in loro frustrazione e nervosismo. Questa attenzione, da parte dei genitori, è importante: farà sentire i bambini riconosciuti nelle loro difficoltà e renderà questi limiti più tollerabili.
Si deve, però, far strada nei genitori il pensiero che ci possa essere un sottostante problema da non sottovalutare. Solo in questo modo, si potranno trovare le parole e i tempi giusti per poterne parlare con i bambini e per prendere le dovute misure. Avere chiaro che esiste un problema, comporta un’attivazione di risoluzione e una messa in discussione di stili educativi non semplici da disinnescare.
A che cosa servono gli specialisti?
Gli specialisti sostengono i genitori e offrono loro dei dati di realtà che non possono essere ignorati per la salute dei piccoli. È importante che i bambini sentano, da uno specialista, che le abitudini devono cambiare per una questione di salute; non devono essere i genitori ad impersonare i “cattivi” che mettono restrizioni e divieti. E’ fondamentale affidarsi a professionisti che suggeriscono modalità per poter intraprendere un percorso di dieta e per un successivo mantenimento. La dieta comporta sentimenti di rabbia e di frustrazione.
Psicoterapia
Il riempirsi in maniera esagerata non corrisponde a bisogni fisiologici del corpo, ma serve a colmare dei bisogni emotivi, che vanno compresi ed indagati dagli specialisti, insieme alle dinamiche relazionali del nucleo familiare. Diventa fondamentale attivare, in parallelo al percorso nutrizionale, un percorso psicologico in cui gli aspetti emotivi possano essere affrontati ed ascoltati, per la buona riuscita del percorso.
Di Alessia Marcassa, Psicologa, Centro CPF – FIDA Torino.