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I DCA in adolescenza

COSA SI PROVA DURANTE L’ADOLESCENZA

Poca autostima, senso di vergogna per il proprio corpo, disagio a stare in mezzo agli altri, senso di inferiorità, troppo grassa, troppo magra“. Sono queste alcune delle frasi che più di frequente le giovani adolescenti che vengono al centro usano per descrivere ciò che stanno vivendo.

Si sentono sole, sbagliate, sono portatrici di sentimenti di confusione ed impotenza che, a volte, sembrano non trovare una strada per essere espressi e compresi.

L’adolescenza costituisce una fase critica della vita: da un lato incalzano le preoccupazioni, gli ideali e le ansietà per il futuro, dall’altro inizia, invece, il confronto con i cambiamenti legati all’aspetto fisico, cognitivo e sociale.

UN PERIODO FANTASMA

“…E’ un periodo inconsapevole l’adolescenza. Ti attribuiscono amori umori rumori. Ti dicono “devi” “vedrai” “capirai”…(Anton Valige in Mai troppo folle).
In realtà non ti senti mai adolescente: Il bambino che aspira alla maggiore età… l’adulto che vorrebbe ritrovare l’infanzia…
Nessuno si sofferma sul periodo di mezzo della vita, quello in cui il bruco lotta per diventare farfalla. Ci si ricorda, invece, sempre e solo dello strisciare sulla terra o dello spiccare il volo.

Proprio per questo è possibile definire l’adolescenza come un “periodo fantasma”, occupato solo da un ingombrante soggetto: l’attesa.
Eppure è il periodo che più lascia tracce nella nostra personalità. I dolori, le vittorie, le delusioni, le piccole grandi conquiste […]; sono tutte emozioni vissute che ci hanno formato, plasmato e reso le persone che siamo oggi.

LA FUNZIONE DEL CORPO IN ADOLESCENZA

Il corpo è il grande protagonista di questo periodo di sviluppo, in quanto la costruzione della propria identità e autostima passa anche tramite la ricerca di un corpo perfetto.

Piccole variazioni di peso (normali in questa età e legate anche a componenti ormonali), possono diventare dunque motivo di auto-denigrazione ed insoddisfazione di sé. Tale disistima può così condurre ad adottare dei regimi alimentari, spesso restrittivi e non adeguati.

IL CORPO CHE COMUNICA

I disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata) rappresentano un intervento sul proprio corpo, una possibile difesa nei confronti dell’elaborazione mentale.

Infatti, laddove risulta complesso sentire e/o esprimere un proprio malessere o preoccupazione, il cibo può perdere la sua originaria funzione di nutrimento e diventare uno strumento efficace per comunicare e mostrare un proprio disagio, dei conflitti o delle tensioni personali e familiari.

Il corpo diviene così un potente mezzo di comunicazione e di relazione.

I DCA

Con l’espressione “DCA” (Disturbi del Comportamento Alimentare) ci si riferisce dunque ad un disturbo o disagio caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.

In queste situazioni, l’alimentazione può assumere caratteristiche particolarmente disordinate, ossessive e ritualistiche che possono compromettere la possibilità di consumare un pasto in modo sereno e la possibilità di mantenere normali attitudini verso il cibo.

Accanto all’alterazione del comportamento alimentare vi è anche una visione distorta del corpo e delle sue forme. Prevale la sensazione di essere grassi e brutti, di avere un corpo inadeguato, socialmente non accettabile e che, per questo, va trasformato attraverso diete e/o un eccesso di attività fisica.

COSA PROPONE IL CENTRO

Il Centro di Psicoterapia e Formazione FIDA offre un tentativo di risposta alla complessità e alla multifattorialità dei Disturbi del Comportamento Alimentare in adolescenza.

Grazie ad un approccio terapeutico multidisciplinare, caratterizzato da un’équipe di lavoro dove siano presenti diverse professionalità, è possibile fornire agli adolescenti diversi “strumenti” in grado di aiutarli ad affrontare la condizione di disagio che stanno attraversando.

Dopo una fase preliminare che ha una funzione conoscitiva e valutativa, viene offerta al ragazzo, accanto alla tradizionale terapia individuale, la possibilità di entrare a far parte di un gruppo terapeutico composto da coetanei.

OBIETTIVI DEL GRUPPO

Tale gruppo, da un lato ha come obiettivo il recupero di una più autentica e meno conflittuale comunicazione con le altre persone e, dall’altro, mira alla possibilità di trovare strumenti e modalità più efficaci con cui poter esprimere il proprio malessere e disagio.

Attraverso tali momenti strutturati di confronto, scambio, riflessioni condivise e attraverso l’aiuto e il sostegno di un terapeuta, sarà più semplice, per il giovane, uscire dall’isolamento e dal senso di solitudine in cui, spesso, tali patologie relegano.