Skip to main content

Disturbi alimentari, il volto nascosto della pandemia

Disturbi alimentari, il volto nascosto della pandemia

La Dott.ssa Flaminia Cordeschi, presidente della nostra Associazione DAI-FIDA Roma, è stata intervistata da Enrico Scoccimarro per LUMSA News.

Un’inchiesta che indaga come la pandemia ha alterato non solo le relazioni con gli altri, ma anche il rapporto con sé stessi e con il proprio corpo con un aumento del 30% dei disturbi del comportamento alimentare.

“In alcuni casi il disturbo è iniziato quando il rallentamento del ritmo della vita ha reso possibile un maggior contatto con sé stessi, vissuto come problematico e irrisolto”.

“E’ fondamentale anche parlarne nei media di ogni tipo in quanto aiuta a chiedere aiuto per superare il timore di essere diverso e sbagliato” segnala la Dott. Flaminia Cordeschi.
Leggi l’inchiesta a questo link:

Intervista alla dott.ssa Ippolito

DISTURBI ALIMENTARI

Anoressia, bulimia e obesità: la pandemia segna +30% di casi

Ecco le parti più salienti dell’intervista alla Dott.ssa Ippolito Marialaura pubblicata su Il Piccolo il 19 marzo 2021 (articolo di Sveva Faldella).

“[…] I DCA sono disturbi psichici, sono dei tentativi di rappresentare, di esprimere attraverso il corpo, un disagio psichico più profondo; ecco perché è molto importante, quando si trattano questi disturbi, non fermarsi solamente alla sintomatologia alimentare. E’ fondamentale infatti riconoscere il problema per dargli significato e senso alla luce della storia personale che è unica e particolare per ogni paziente.

I DCA rispondono a momenti di cambiamento e di passaggio evolutivo complicati. Proprio perché sono patologie multifattoriali è importante che un’équipe multidisciplinare tenga insieme i diversi punti di vista del paziente, creando così una prospettiva condivisa. […]

Il Piccolo – Sezione Salute – 19 Marzo 2021

RIFLESSIONI INTORNO AI DISTURBI ALIMENTARI E NON SOLO

di Nadia Delsedime e Michela Marzano

Queste riflessioni in forma di dialogo fra la dr. ssa Nadia Delsedime (in seguito N.D.), medico psichiatra esperta in DCA, e la Prof.ssa Michela Marzano (in seguito M.M.), nota autrice di saggi e docente di Filosofia Morale all’Università R. Descartes di Parigi, vogliono sfiorare temi nucleari riguardanti la genesi, lo sviluppo e il mantenimento dei Disturbi Alimentari (DA). Il corpo, il femminile, l’età evolutiva e i suoi disagi; sono riflessioni che intendono aprire al desiderio di approfondire, sono accenni che intendono stimolare un dibattito e un pensiero, una conoscenza sul tema. Dietro al fenomeno dei DA sta un mondo complesso che non può essere ignorato né tantomeno esaurito nel sintomo e nella cura dello stesso; un mondo fatto di relazioni, emozioni, interiorità e rapporti con la società contemporanea.

IL CORPO COME LINGUAGGIO

N.D. Le malattie del corpo – dai disturbi psicosomatici ai disturbi del comportamento alimentare – sono, in tutte le età della vita, un vero e proprio linguaggio, atto a esprimere emozioni, sentimenti, bisogni, richieste. Il corpo ha un suo linguaggio e si fa linguaggio, che richiede di venire ascoltato. “Noi siamo un colloquio” per citare Eugenio Borgna che a sua volta cita un verso di Hoelderlin.

Nell’ambito delle funzioni di cura pertanto, l’ASCOLTO diventa strumento fondamentale, se inserito all’interno di una relazione, non solo terapeutica, ma primariamente fra individui.

La CURA intesa come terapia è fondata sull’ATTENZIONE. Attenzione nel senso di vedere, ascoltare, comprendere utilizzando i sensi, l’empatia, il linguaggio non verbale (del corpo, ancora una volta).

“Curare una malattia” quindi non dovrebbe essere solo l’atto di estirpare uno o più sintomi, riparare un guasto, e di conseguenza soffocare un linguaggio, bensì dovrebbe sottintendere un “prendersi cura” a tutto tondo dell’individuo che presenta quei particolari sintomi, che hanno un significato e comprenderne tale significato.

M.M. Mi piace molto la frase in cui Borgna riprende Hoelderlin e scrive: “Noi siamo un colloquio”. Non solo perché è bella ed evocativa, ma anche e soprattutto perché permette di capire come mai, a un certo punto della vita, può accadere che il corpo diventi “sintomo”. Quando il colloquio con noi stessi si interrompe, il corpo trova il modo di dire ciò che le parole non riescono più a nominare. È per questo che anch’io sono convinta che l’ascolto sia la chiave di volta quando si vuole aiutare una persona che soffre di disturbi alimentari. È d’altronde proprio l’ascolto, nel senso lato del termine – essere visti, essere percepiti, essere riconosciuti – che, a un certo punto, è venuto meno: non si è stati né visti né ascoltati per ciò che si è; si è stati cancellati da un‘immagine ideale e idealizzata alla quale si è cercato poi disperatamente di corrispondere.

Il problema è che, a forza di cercare di conformarsi a ciò che è “altro” da sé, prima o poi si arriva a quello che a me piace definire il “punto di rottura”; il sintono, in fondo, non è altro che un modo per dire “basta”, soprattutto quando mancano le parole per dirlo in altro modo.

Da questo punto di vista, “guarire” non significa tanto smettere di focalizzarsi sul cibo – che probabilmente resterà per sempre un punto di fragilità, ciò cui si ricorre quando si è stanchi, stressati, malinconici, delusi o nuovamente prigionieri dello sguardo altrui – ma imparare ad ascoltarsi: mettersi su “pausa”; darsi tempo e pazienza; accettare che il presente possa a volte arrotolarsi su stesso, addirittura riavvolgersi e ripiegarsi sul passato, prima di ripartire. Anche perché non c’è nulla da riparare.

Ogni persona ha le proprie fratture e le proprie fragilità. E, spesso, sono proprio queste fratture che ci permettono di essere le persone uniche che siamo, senza che qualcuno cerchi di cancellarle e di normalizzarci.

IL CORPO COME SIMBOLO DEL FEMMINILE

N.D. Da sempre la donna viene vista e giudicata attraverso il suo corpo, il vestito di carne che indossa. Il corpo diventa oggetto, feticcio, “pezzo d’arte” da ammirare o denigrare, diventa biglietto da visita per molte donne, che sono le prime a essere inflessibili verso il proprio corpo. Lo tiranneggiano. Lo maltrattano. Lo modificano. Lo costruiscono. Alla ricerca di una perfezione impossibile.

La maggior parte delle ragazze e donne è insoddisfatta del proprio corpo, lo vorrebbe diverso, ne cambierebbe alcune parti. Molte arrivano a vergognarsene. Ed ecco nascere concetti quali il body shaming, non solo legato al fat shaming (vergogna del grasso corporeo), ma in senso lato vergogna per come si è, per ciò che si è.

Il corpo come rappresentazione del Femminile diventa quindi anche IDENTITÀ. Modo per trovare una sicurezza, fonte di autostima. Il controllo sul corpo diventa imprescindibile per placare ansia e senso di vuoto o per curare una forma depressiva. Modellare il corpo (attraverso una dieta, l’attività fisica, gli interventi estetici) diventa quindi forma di autocura. Che non significa però sapersi prendere cura…

Questo di fatto è il nucleo centrale di molti Disturbi Alimentari.

M.M. Il corpo è “tangibile”, nel senso che è l’oggetto su cui, immediatamente, si può leggere la propria capacità o incapacità di controllo. Al di là dell’estetica, io credo che l’attenzione ossessiva al corpo sia la conseguenza inevitabile di quel controllo eccessivo che si cerca di esercitare su se stessi. Un po’ come quando si decide di mettere ordine in casa, di fare le pulizie, di “prendersi cura” dello spazio nel quale si vive, spesso nel tentativo di riprendere una qualche forma di controllo su di sé.

Per certi aspetti, tutto dipende dalla “misura”: “where to draw the line”, come si dice in inglese. Ossia dalla modalità che si riesce a trovare per evitare che la cura di sé smetta di essere “cura” e diventi un ennesimo volto dell’ossessione.

Se dico questo, è perché sono stanca di sentir ripetere sui social o in televisione che i DA sarebbero la semplice conseguenza di un modello ideale di corpo, e che quindi è sulle immagini del corpo che ci si dovrebbe concentrare. La questione dei DA è ben più profonda, viene da lontano, e spesso non ha nulla a che vedere con la bellezza o l’estetica.

Certo, l’anoressia si manifesta in persone che cercano la “perfezione”, ma è una perfezione in senso lato. Si tratta di persone che cercano di andare al di là dei propri limiti. Che cercano di perfezionarsi e che, se non ci riescono, si sentono in colpa. La chiave per capire cosa c’è dietro i DA è quel senso di colpa onnipresente, quel non sentirsi mai “abbastanza”. Abbastanza bella o abbastanza buona. Abbastanza intelligente o abbastanza sensibile. Abbastanza forte o abbastanza amata.

DISTURBI ALIMENTARI ED ETA’ EVOLUTIVA

N.D. I Disturbi Alimentari nell’infanzia e nell’adolescenza sono in rapida espansione, soprattutto in questi tempi critici legati alla pandemia. L’età d’esordio è scesa a 8-9 anni. Di pari passo con il diffondersi dell’utilizzo delle nuove tecnologie e dei social network a fasce di età sempre più basse, aumenta il pericolo di accesso a siti “pro ANA” e “pro MIA”, o di confronto con coetanee/coetanei o di challanges riguardanti il corpo. Il bullismo sui social o il solo diffondersi di commenti denigratori, è una ferita che può colpire gravemente l’autostima in formazione.

Ma il malessere, il disagio psicologico, i sintomi alimentari o l’autolesionismo, sono anche fasi di passaggio, prove di iniziazione, crisi che sono anche possibilità di crescita e di costruzione di una identità propria. Sono forme di ribellione. Forme di autonomia. Quindi non sempre la “malattia” è da demonizzare. Di nuovo è una forma di linguaggio, che SIGNIFICA QUALCOSA E CHIEDE QUALCOSA. La sfida per genitori, familiari, insegnanti, medici e psicologici, adulti in generale, è saper o voler ascoltare quella richiesta…

M.M. Ogni sintomo, in quanto tale, non ha lo stesso significato per chiunque. Il sintomo può essere lo stesso, ma spesso la storia che ci si porta dentro è diversa. È sempre all’interno di un contesto, d’altronde, che un sintomo assume un significato specifico e unico.

Ciò detto, è vero anche che il sintomo è sempre un segnale, ossia un modo per dire ciò che non si riesce a significare o nominare altrimenti. È per questo che talvolta può anche essere positivo che un sintomo si manifesti precocemente: se un sintomo si manifesta presto, c’è la possibilità, per la famiglia, di interrogarsi sulle dinamiche disfunzionali che hanno portato una figlia o un figlio ad ammalarsi. Il sintomo può allora essere l’occasione, per i genitori, di riflettere non solo sul proprio modo di relazionarsi ai figli, ma pure sulla propria vita di coppia. E magari per fare lo sforzo di modificare qualcosa.

Spesso, la “malattia” non è in chi presenta un sintomo: il sintomo è talvolta solo la punta dell’iceberg di una malattia che è altrove, nel rapporto tra i genitori, nell’ansia di una madre, nei deliri di onnipotenza di un padre, nelle assenze di uno dei due genitori o nella loro presenza invasiva.

Ecco perché, ancora una volta, si torna all’importanza dell’ascolto. E alla capacità che un terapeuta ha (o meno) di decifrare la richiesta esatta che un bambino o una bambina stanno cercando di formulare attraverso i DA.

CONCLUSIONI

In conclusione, ciò che emerge da questo scambio di battute è l’importanza dell’ascolto del sintomo, sintomo in quanto discorso simbolico, in quanto rappresentazione profonda di un disagio o di una fragilità, o anche di una denuncia di qualche ferita subita nel passato.

Il sintomo alimentare significa molte cose diverse e la “cura” quindi non può essere che l’accogliere e il farsi carico di questi significati. Non è solo questione di peso o di corpo inteso come immagine estetica, di insoddisfazione rispetto a canoni imposti da una società in continua trasformazione, di inquietudine adolescenziale…questa è la facciata esterna, l’interpretazione più semplice e forse anche la cosa più visibile e che spaventa di più i familiari di chi da un DA è colpito. La paura della morte, di veder sparire sotto il proprio sguardo un figlio o una figlia, il senso di impotenza e frustrazione che affligge non solo i familiari ma talvolta anche i terapeuti che cercano di “combattere contro” questa malattia, talvolta scordandosi di allearsi con il/la paziente, è uno dei problemi maggiori da affrontare perché impedisce di ascoltare con lucidità la domanda che sta dietro il sintomo. Certamente il sintomo quando mette a rischio la vita va ridimensionato, ne va ridotta la carica esplosiva, ci si deve occupare del corpo da un punto di vista medico, il peso va messo in sicurezza, ma il dialogo e l’ascolto devono essere presenti sempre attraverso ciascuna di queste fasi, allo scopo di creare una vera alleanza terapeutica con il/la paziente e non lasciarlo solo/a nella lotta contro se stesso/a.

Citando Delphine De Vigan dal libro “Giorni senza fame”, il/la paziente deve capire che “non è più sola a combattere contro se stessa”. In questa battaglia condivisa alla fine la cosa importante è affrontare il senso di colpa pervasivo che contraddistingue i DA, colpa di non essere mai abbastanza, per se stessi e per gli altri. La cosa importante è ACCETTARE E ACCETTARSI. O meglio accettarsi attraverso l’essere accettati.

Chiudo citando il finale del libro di Michela Marzano “Volevo essere una farfalla”: “Forse l’unica cosa che ho veramente capito è che nella vita non si può fare altro che accettarsi. Ed essere indulgenti. E perdonarsi.”

FIDA aderisce alla Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, contro i disturbi alimentari

La Federazione Italiana Disturbi Alimentari (FIDA) aderisce alla quarta Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla prevenzione di anoressia, bulimia, obesità e di tutte le patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Alcuni anni fa i genitori di Giulia hanno creato l’associazione “Mi Nutro di Vita” e istituito, per il 15 marzo, la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla per ricordare Giulia e per sostenere tutte le persone che soffrono di disturbi alimentari.

La giornata nazionale del FIOCCHETTO LILLA sarà caratterizzata da tanti eventi organizzati in tutta Italia per condividere questo problema, per dire che si può vincere contro questa malattia, che conoscere il disturbo alimentare vuol dire riconoscerne i sintomi ed essere quindi in grado di combatterli e sconfiggerli.

FIDA è presente in 9 città (Alessandria, Ancona, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Salerno, Torino, Verona) dove svolge attività di prevenzione e formazione rivolte a famiglie, scuole, strutture sanitarie pubbliche e private. La Federazione riunisce associazioni costituite da Psicologi, Psicoterapeuti, Medici, Nutrizionisti e Psichiatri con lunga esperienza nell’ambito della prevenzione, della formazione e della cura dei disturbi alimentari.
Obiettivo della Federazione è diffondere il modello multidisciplinare integrato di cura e un approccio psicoanalitico al trattamento di queste patologie.
Sul sito www.fidadisturbialimentari.it informazioni sui disordini del comportamento alimentare e sulle attività promosse da FIDA e dalle associate.

Le iniziative FIDA per la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla 2017:

          10 Marzo: COMUNICATO STAMPA, VI EDIZIONE FESTIVAL CINEMATICA – IMMAGINE IN MOVIMENTO alle ore 21,00 al Cinema Azzurro in Via Tagliamento, 35, incontro dal tema:

 IO E’ UN ALTRO – soggetto e alterità nel disagio psichico e nei disturbi alimentari.

Proiezione della versione definitiva del documentario EAT ME sui disturbi del comportamento alimentare di Ruben Lagattolla e Filippo                          Biagianti prodotto da Centro Heta, e Fanpia Onlus in collaborazione con Villa Miralago. Ospite d’onore PAOLA BIANCHINI, filosofa ed esperta nei disturbi alimentari intervistata da Federico Paino, attore ed operatore del Centro Heta. Parteciperanno Filippo Biagianti, regista del film Eat Me e Valerio Cuccaroni Presidente dell’Associazione Nie Wiem.

         15 Marzo: 6° GIORNATA FIOCCHETTO LILLA – GIORNATA NAZIONALE SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE gli operatori del Centro per disturbi alimentari “Oltre….a riveder le stelle”, saranno a disposizione dei ragazzi all’interno dell’INFORMABUS in                            Piazza Roma ad Ancona per rispondere alle domande e dare informazioni. Verranno proiettati video sui disturbi alimentari e distribuiti depliant informativi delle iniziative in corso.

  • FIRENZE: -Centro DEDALO- Psicoanalisi Laica Fiorentina- in collaborazione con il Centro HETA-Ancona

COMUNICATO STAMPA PER SABATO 18 MARZO 2017, in occasione della giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla”

Del corpo  e delle altre storie, corpo e cibo nell’immaginario fiabesco

Sabato 18 Marzo 2017

Piazza Salvemini 18, Firenze

interverranno:

 Adalinda Gasparini, psicoanalista, presidente Fairitaly Onlus

  Federico Paino, operatore Heta-Fida Ancona, attore e speaker

  Laura Cioni, psicologa-psicoterapeuta Dedalo-Fida Firenze

  • NAPOLI: Dipartimento di Psicoanalisi applicata alla Coppia e alla Famiglia – Area Disturbi Alimentari – FIDA – Napoli

15 Marzo: 6° GIORNATA FIOCCHETTO LILLA – GIORNATA NAZIONALE SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

“OPEN DAY” Giornata di incontro gratuita, un’ opportunità  di contatto e confronto per:

– incontrare i nostri operatori

– ricevere una consulenza gratuita

– conoscere le nostre attività

Sintesi Seminario Teorico-Clinico FIDA 21 Novembre 2015

Il 21 Novembre 2015 si è tenuto a Roma il Seminario Teorico-Clinico FIDA dal titolo “L’intervento sul corpo nell’équipe multidisciplinare ad orientamento analitico: presentazioni cliniche sulle criticità del trattamento integrato nei DCA”. Giornata di studio nata con l’intento di condividere e riflettere sulle modalità di lavoro adottate dalle équipe delle varie sedi FIDA rispetto all’integrazione, nella cura dei DCA, dei due versanti: quello medico e quello psicologico.

Si è discusso, nello specifico, a partire dai contributi forniti dalle équipe delle Associazioni: Il Corpo Specchio (sede FIDA di Verona), Kliné (sede FIDA di Milano), GAPP (sede FIDA di Alessandria) e DAI (sede FIDA di Roma).

Gli interventi hanno inteso mostrare come sia di primaria importanza l’integrazione delle diverse figure professionali che compongono l’équipe al fine di consentire un’impostazione efficace del percorso terapeutico. Attraverso i contributi forniti si è riflettuto sul lavoro svolto dal medico nutrizionista, lavoro che non può ridursi all’espressione somatica e al sintomo poiché è necessario accedere al mondo interno del paziente. Si è riflettuto sulla modalità di annodamento dell’intervento medico e psicologico, in particolare quando si è alle prese con l’anoressia, condizione che comporta il dover tenere insieme da un lato l’esigenza di un intervento medico nella cura che tenga conto dell’apertura del soggetto a riceverlo e, al contempo, la necessità nei casi di anoressia in fase restrittiva, di un intervento medico d’urgenza, che non può attendere i tempi di soggettivazione del paziente.

Ogni componente dell’équipe conserva la propria identità professionale e il proprio spazio, che confronta con l’identità e lo spazio dell’altro professionista. L’Istituzione funziona da terzo a cui l’équipe fa appello nel lavoro di costruzione della domanda e nella direzione della cura. E’ importante evitare che l’équipe curante ripeta le dinamiche disfunzionali delle patologie che cerca di curare e che si impegni a porre la massima attenzione nel registrare, individuare e discutere questi disfunzionamenti. Viene messa in luce la necessità di costruire un approccio interdisciplinare che garantisca una presa in carico unitaria del paziente e dei suoi familiari. Di primaria importanza risulta essere la costruzione del momento iniziale della cura, sia da parte del medico che dello psicoterapeuta, affinché l’approccio integrato possa funzionare. Si tratta di una collaborazione capace di tenere conto delle dinamiche gruppali e della necessità di curare, sviluppare e continuamente ri-apprendere dall’esperienza questa capacità di cooperazione che non può mai essere data per scontata.

Campagna di sensibilizzazione e prevenzione: “Togliti un peso, fatti aiutare”

L’obesità è una patologia complessa: “Togliti un peso, fatti aiutare”

Anche quest’anno FIDA, Federazione Italiana Disturbi Alimentari, lancia in tutta Italia, nel mese di ottobre 2015, una campagna di sensibilizzazione e prevenzione del sovrappeso e dell’obesità, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Obesità (il 10 ottobre) e della Giornata Mondiale dell’Alimentazione (il 16 ottobre).

“Togliti un peso, fatti aiutare!”, questo lo slogan con cui, in tutte le sedi FIDA del territorio nazionale, si organizzano iniziative di prevenzione e informazione.

Per tutto il mese i Centri FIDA organizzeranno conferenze nelle scuole di ogni ordine e grado, rivolte ad insegnanti, alunni e genitori, per sensibilizzare e prevenire il rischio di obesità.

L’obesità è una patologia complessa, multifattoriale e in continua espansione, che colpisce il 20% della popolazione giovanile.

Le persone in sovrappeso o obese, sono le più colpite da discriminazioni, pregiudizi e stereotipi in quanto è credenza diffusa che il comportamento alimentare sia totalmente sotto il nostro controllo e che, di conseguenza, se si è grassi sia colpa nostra. Queste persone vengono frequentemente considerate come pigre, deboli, senza forza di volontà, senza disciplina e controllo. Purtroppo, l’aumento di peso non dipende solo dalla nostra volontà ma da fattori genetici, psicologici e sociali.
I bambini e i ragazzi obesi spesso si sentono a disagio, si vergognano, arrivando fino ad autoescludersi dalla vita sociale e dalle attività ludiche e motorie; non sentendosi accettati si chiudono in casa, utilizzando ancora di più il cibo come consolazione e instaurando così un pericoloso circolo vizioso dal quale, senza aiuto, è molto difficile uscire.

I nostri esperti, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionisti e dietisti, saranno disponibili ad aiutare all’interno delle scuole insegnanti, ragazzi e genitori, ad individuare ed elaborare i pregiudizi e gli stereotipi legati all’obesità e prevenire i disagi che ne possono conseguire.
Per i dettagli delle iniziative è possibile prendere contatto con le singole sedi:

Alessandria – GAPP – 013.1325369 – 331.9424071 – [email protected]
Piazza Garibaldi, 21 – 15121- Alessandria
Ancona e Perugia – Centro HETA – 071.31868 – 380.2118180 – [email protected]
Piazza Armando Diaz, 2 – 60123 – Ancona
Firenze – Dedalo – 327.1272917 – [email protected]
Via Masaccio, 116 – 50132 – Firenze
Milano – Klinè – 342.7619685 – [email protected]
Via Andrea Maffei, 18 – 20135 – Milano
Napoli – Centro ADA – 342.7203755 – 081.7146362 – [email protected]
Via Manzoni, 26/b – 80123 – Napoli
Roma – Associazione DAI – 06.42020785 – [email protected]
Via Sallustiana, 1A – 00187 – Roma
Salerno – FORT-DA – 089.755051 – [email protected]
Via Santa Margherita, 36 – 84129 – Salerno
Torino – CENTRO CPF – 011.7719091 – [email protected]
Via Felice Cordero di Pamparato, 6 – 10143 – Torino
Verona – Il Corpo Specchio – 045.8013574 – [email protected]
Via Giardino Giusti, 4 – 37122 – Verona

FIDA aderisce alla Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi alimentari

FIDA con “Fiocchetto Lilla”

Comunicato Stampa

 

La Federazione Italiana Disturbi Alimentari (FIDA) aderisce alla quarta Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla prevenzione di anoressia, bulimia, obesità e di tutte le patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Alcuni anni fa i genitori di Giulia hanno creato l’associazione “Mi Nutro di Vita” e istituito, per il 15 marzo, la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla per ricordare Giulia e per sostenere tutte le persone che soffrono di disturbi alimentari.

La giornata nazionale del FIOCCHETTO LILLA sarà caratterizzata da tanti eventi organizzati in tutta Italia per condividere questo problema, per dire che si può vincere contro questa malattia, che conoscere il disturbo alimentare vuol dire riconoscerne i sintomi ed essere quindi in grado di combatterli e sconfiggerli.

FIDA è presente in 9 città (Alessandria, Ancona, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Salerno, Torino, Verona) dove svolge attività di prevenzione e formazione rivolte a famiglie, scuole, strutture sanitarie pubbliche e private. La Federazione riunisce associazioni costituite da Psicologi, Psicoterapeuti, Medici, Nutrizionisti e Psichiatri con lunga esperienza nell’ambito della prevenzione, della formazione e della cura dei disturbi alimentari.
Obiettivo della Federazione è diffondere il modello multidisciplinare integrato di cura e un approccio psicoanalitico al trattamento di queste patologie.
Sul sito www.fidadisturbialimentari.it informazioni sui disordini del comportamento alimentare e sulle attività promosse da FIDA e dalle associate.

 

Le iniziative FIDA per la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla 2015

• ANCONA – Centro Heta – Piazza Diaz 2, 60123
www.fidadisturbialimentari.it/heta[email protected] – tel. 071 31868 – 380 2118180

13 – 14 – 15 marzo
Banchetti informativi con volontari Fanpia, Heta e Fondazione Salesi in Piazza Roma, in Piazza Diaz all’Ospedale Salesi e all’Ospedale Torrette. In Corso Amendola e nelle vie del Centro di Ancona le vetrine saranno addobbate a tema.

14 marzo
Flash mob “IO SONO GIULIA” per le strade del Centro a partire dalle ore 16,00. Incontro con la stampa e dibattito aperto al pubblico in collaborazione con l’Informagiovani di Piazza Roma con proiezione del video “NOaiDCA” e “Storia di una resistenza” a partire dalle ore 17.00.

15 marzo
Eventi interattivi e informazioni sui DCA in Piazza Diaz e Viale della Vittoria a partire dalle ore 10.00.
Cena solidale organizzata in collaborazione con il Rotary Club Ancona 25-35 presso l’Osteria della Piazza alle ore 20.00 (per informazioni e per prenotazioni: 335 5980085).

NAPOLI – ADA Area Disturbi Alimentari – Via Manzoni 26/b, 80123
www.fidadisturbialimentari.it/ada[email protected] – tel. 081 7146362

15 marzo
Banchetti informativi in via Scarlatti con psicoterapeuti e dietisti che distribuiranno materiale informativo e saranno disponibili per fornire informazioni a chiunque ne faccia richiesta.

L’Obesità è una patologia complessa: Togliti un peso, fatti Aiutare!

Continua anche quest’anno la campagna anti-obesità che FIDA lancia in tutta Italia nel mese di ottobre in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Obesità (10 ottobre) e la Giornata Mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre).

“Togliti un peso, fatti aiutare!”, questo lo slogan con cui, in tutte le sedi FIDA del territorio nazionale, si organizzano iniziative di prevenzione e informazione e si propongono colloqui gratuiti per pazienti e familiari.

A livello mondiale l’OMS ci ricorda che più di 1,5 miliardi di adulti di età maggiore di 20 anni è in sovrappeso (dati del 2011). Questi valori sono raddoppiati rispetto a quelli del 1980 e le proiezioni stimano che entro il 2015 circa 2,5 miliardi di adulti saranno sovrappeso e 700 milioni di essi saranno obesi.

In Italia più di 4 adulti su 10 (42%) sono in eccesso ponderale.

Per quanto riguarda l’obesità giovanile: oggi la prevalenza in Europa risulta essere 10 volte maggiore rispetto agli anni Settanta.

Questo fenomeno ha degli impatti significativi sulla collettività dal punto di vista dei costi legati al trattamento della malattia e delle sue complicanze: la spesa sanitaria sostenuta da un obeso è in media il 25% più alta di quella di un soggetto normopeso. Ma l’obesità ha anche altissimi costi indiretti: emarginazione scolastica e lavorativa, riduzione della produttività, morti premature, problemi psicosociali e relazionali, scarsa qualità della vita.

L’obesità non è dunque solo un problema del singolo e non possiamo pensare all’obesità come a un problema relativo esclusivamente al peso del corpo. E’ piuttosto il peso delle emozioni e delle relazioni quello che emerge in primo piano come conseguenza dell’obesità.

E’ per questo che nei Centri FIDA non si parla innanzitutto di calorie, diete, aspetto fisico, ma si ascolta la domanda soggettiva con il suo carico di sofferenza, difficoltà, paure. Il lavoro nutrizionale accompagna quello psicologico per facilitare certi passaggi, aiutare a sostenere un limite e favorire un cambiamento nel momento in cui la persona può farsene carico.

Oltre ai colloqui con i singoli professionisti, nei Centri FIDA è possibile intraprendere un percorso di gruppo psicoterapeutico o psico-nutrizionale in cui si arriva a far sì che sia la parola condivisa ad alimentare il soggetto al posto del cibo; l’esperienza comune a far emergere ciò che spesso rimane sepolto nell’involucro esterno portato in evidenza dai chili di troppo; ed il sostegno attivo dei terapeuti, ciascuno dalla propria posizione, a facilitare l’individuazione delle risorse personali da mettere in atto nel percorso.

Per tutto il mese di Ottobre nei Centri FIDA è possibile effettuare colloqui gratuiti con psicologi e nutrizionisti. Verranno inoltre promossi incontri, conferenze e convegni scientifici, in varie città d’Italia.

 

Colloqui gratuiti per tutto il mese di ottobre per problemi di sovrappeso e obesità previo appuntamento presso le sedi di: 

 

Piazza Garibaldi, 21 – 15121- Alessandria

Piazza Armando Diaz, 2 – 60123 – Ancona

Via Masaccio, 116 – 50132 – Firenze

Via Andrea Maffei, 18 – 20135 – Milano

Via Manzoni, 26/b – 80123 – Napoli

Via Sallustiana, 1A – 00187 – Roma

Via Santa Margherita, 36 – 84129 – Salerno

Via Felice Cordero di Pamparato, 6 – 10143 – Torino

Via Giardino Giusti, 4 – 37122 – Verona

 

Incontri, dibattiti, convegni e iniziative per tutto il mese di ottobre su obesità e sovrappeso nelle sedi di

 

ALESSANDRIA(data in via di definizione)

Sede Centro GAPP, Serata di approfondimento delle tematiche riguardanti l’obesità e l’importanza di un’equipe multidisciplinare per la cura di questo disturbo in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti.

ANCONA: Giovedì 2 e giovedì 30 ottobre ore 18,00

Sede Centro HETA, Parliamo di….Obesità e sovrappeso. Incontro con la psicologa e la nutrizionista del Centro per dipanare dubbi, domande, curiosità e approfondire le conoscenze. Per saperne di più…

FIRENZE: (data in via di definizione)

Sede Associazione DEDALO, Serata a tema sull’obesità infantile e adulta in collaborazione con una compagnia teatrale.

MILANO: Venerdì 10 ottobre ore 18,00

Sala Conferenze Ospedale di Esine (BS), Convegno Conoscere i Disturbi dell’Alimentazione. Interverranno Marcello Morale (psicoterapeuta) e Diana Scatozzola (nutrizionista) dell’associazione Kliné. Per saperne di più…

NAPOLI: (date in via di definizione)

Sede Centro ADA, Incontri seminariali focalizzati sul tema con docenti, genitori e medici di base. Tavola rotonda con esponenti della Regione Campania. Per saperne di più…

ROMA: Giovedì 30 ottobre ore 17,00

Sede Associazione DAI, Incontro di gruppo condotto da una psicoterapeuta, un’endocrinologa e una nutrizionista. Verrà dato spazio a domande, dubbi o curiosità. Per saperne di più…

SALERNO: (data in via di definizione)

Sede Associazione FORT-DA, Giornata di cineforum sul tema dell’obesità e spazio al dibattito con i partecipanti.

TORINO: Venerdì 24 ottobre ore 18,00

Sede Centro CPF, Proiezione di un film sull’obesità. A seguire si potranno avere informazioni, approfondimenti e chiedere spiegazioni intorno alla cura delle problematiche legate a sovrappeso e obesità. L’incontro è a cura del nutrizionista e di una psicoterapeuta del Centro. Per saperne di più…